giovedì 1 agosto 2013

Priolo - Riserva Naturale orientata Saline di Priolo

"Il prezzo di essere raffinati" - fotoinchiesta di Alberta Dionisi
















Alla fine degli anni ’50, su quello che era lo splendido litorale siracusano, Angelo Moratti (imprenditore lombardo presidente dell'Inter) fece costruire la Rasiom, in grado di raffinare 8 milioni di tonnellate di greggio all’anno. In seguito arriveranno la Esso, l’Eni e l’Enel costruendo stabilimenti senza alcuna tutela per l'ambiente, e la costa tra i comuni di Priolo, Augusta e Melilli verrà ribattezzata “triangolo della morte” a causa dell'elevatissimo tasso di inquinamento.
Queste industrie petrolifere e chimiche hanno dato lavoro negli anni a circa 10 mila persone, ma oggi, a parte la Erg (acquistata dalla società petrolifera russa Lukoil), stanno trasferendo altrove i cicli produttivi. Dello sviluppo economico prospettato è rimasto ben poco, ma sono rimasti i gravissimi danni provocati alla popolazione e all'ambiente.





Il polo petrolchimico è adiacente alla penisola di Magnisi, sulla quale sorgeva l'insediamento preistorico di Thapsos; proprio di fronte lo straordinario ecosistema della Riserva delle Saline, che accoglie il Cavaliere d’Italia e moltissimi altri uccelli.

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