"Il prezzo di essere raffinati" - fotoinchiesta di Alberta Dionisi
Alla fine degli anni ’50, su quello che
era lo splendido litorale siracusano, Angelo Moratti (imprenditore
lombardo presidente dell'Inter) fece costruire la Rasiom, in grado di
raffinare 8 milioni di tonnellate di greggio all’anno. In seguito
arriveranno la Esso, l’Eni e l’Enel costruendo stabilimenti senza
alcuna tutela per l'ambiente, e la costa tra i comuni di Priolo, Augusta
e Melilli verrà ribattezzata “triangolo della morte” a causa
dell'elevatissimo tasso di inquinamento.
Queste industrie
petrolifere e chimiche hanno dato lavoro negli anni a circa 10 mila
persone, ma oggi, a parte la Erg (acquistata dalla società petrolifera
russa Lukoil), stanno trasferendo altrove i cicli produttivi. Dello
sviluppo economico prospettato è rimasto ben poco, ma sono rimasti i
gravissimi danni provocati alla popolazione e all'ambiente.
Il polo petrolchimico è adiacente alla penisola di Magnisi, sulla quale sorgeva l'insediamento preistorico di Thapsos; proprio di fronte lo straordinario ecosistema della Riserva delle Saline, che accoglie il Cavaliere d’Italia e moltissimi altri uccelli.
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